sabato 20 giugno 2015

Consigli per un'estate sicura

Domani sarà il primo giorno d'estate! Molte persone staranno già preparando i bagagli (io, al contrario, per mia sfortuna, starò ancora inchiodata a Roma per un po' grazie a quello splendido periodo conosciuto come "sessione estiva") è così ho pensato che sarebbe più che funzionale poter mettere in valigia anche degli utilissimi consigli riguardanti il sesso sicuro! Questi brevi "tips"sono altrettanto sicuri siccome sono stati stilati dalla Società italiana della Contraccezione (Sic):

- Usare sempre il preservativo se non si conosce il partner. Si tratta dell’unico metodo contraccettivo in grado di contrastare malattie sessualmente trasmissibili!
- Tenere lontana la pillola dal caldo e dal sole.  È bene non lasciare il blister nel cruscotto della macchina o in ogni altro luogo che possa attirare calore, insomma sotto al sole. Inoltre, se si viaggia in aereo, meglio portare la pillola con sé nel bagaglio a mano per evitare continui sbalzi di temperatura.                                                                                                                     È ancora diffuso il credo che la pillola d'estate sia causa di eritemi o eczemi, FALSO: non è la contraccezione ormonale ad agire, ma semplicemente una sconsiderata esposizione al sole!
- La pillola, il fuso orario e il jet lag. Se assumiamo un contraccettivo ormonale e siamo diretti in Messico, godiamoci il sole e il mare esotici, ma sempre con un occhio all’orologio, rigorosamente settato sul fuso orario italiano. “Tuttavia” incoraggia il professor Volpe, presidente della Sic, “gli estroprogestinici contenuti nelle pillole di ultima generazione hanno una lunga durata in grado di bloccare l’ovulazione fino a 48 ore. Di conseguenza, variazioni d’orario non clamorose non compromettono il successo del metodo contraccettivo”.
- Acquistare la pillola all’estero. Essenziale è conoscere il nome del principio attivo contenuto nel contraccettivo ormonale che si sta utilizzando poiché il nome commerciale potrebbe cambiare da Paese a Paese, ma non il suo essenziale componente. In ogni caso e ovunque possiamo trovarci, occorre la prescrizione medica.

Questi sono i consigli che personalmente trovo più importanti! 

Infine, per tenere sempre acceso il promemoria su quanto sia importante la contraccezione di emergenza e l'importanza di EllaOne, ecco un video davvero carino: https://www.facebook.com/vediamocichiara.salute/videos/p.635618383239282/635618383239282/?type=2&theater&notif_t=like

giovedì 11 giugno 2015

IL RIASSUNTO DELLA MIA VITA

Vi è mai capitato di star mangiando i Ringo, gli Oreo, i Baiocchi o qualunque altro esemplare che preveda la struttura biscotto/cremina/biscotto? Ecco, e vi è mai capitato, desiderosi di addentare quella mescolanza di consistenza e di assaporare quella esplosione di gusto, che la parte di sopra o la parte di sotto si staccasse dalla cremina? 
A me succede sempre. 
Oppure mi capita spessissimo anche di inzuppare un qualsiasi biscotto nel tè caldo e di lasciarcelo troppo cosicché, una volta tirato su, modalità Achille tenuto per il tallone, la parte da gustare sia troppo morbida e cada dentro la tazza per rimanere sul fondo.
Non da meno è ciò che mi capita quando mi viene la brillante idea di vedere un film in salone mentre mangio; qui le possibilità sono due: o finisco di preparare troppo prima e quindi il film inizierà quando starò già sparecchiando, o finisco di preparare troppo tardi e quindi il film sarà già iniziato mentre io ho tutti gli arti occupati per trasportare tutto l'occorrente dalla cucina al salotto.
Ma questo arrancare non mi molla mai. 
Anche quando sto studiando con qualcuno e si decide di fare una pausa, l'orario di quest'ultima cadrà esattamente quando a me mancherà un solo paragrafo per concludere un capitolo. 
Ma è anche a portata più generale: sono la persona che dimagrisce d'inverno e ingrassa d'estate, cosa perfettamente inutile siccome nel primo caso sarò sempre coperta da mille e più strati e nessuno, tantomeno me stessa, dovrà mai vedermi in costume da bagno come nel secondo caso.
Arriverà il momento in cui per fare le cose non mi mancherà più sempre un pezzettino? Perché ultimamente l'impressione che ho è quella di essere la resa pratica delle leggi di Murphy... Ecco perché il titolo è eloquente!

mercoledì 3 giugno 2015

"Ognuno sta solo sul cuor della terra"

"Ognuno sta solo sul cuor della terra" è un verso celeberrimo che si inserisce nei tantissimi scritti dalla penna di un poeta eccezionale, la cui fama e il cui prestigio si trovano legati indissolubilmente a un'idea ermetica di fare poesia.
Ma, in realtà, in queste parole Quasimodo ci insegna qualcosa che mi sembra essere oltremodo esplicito, in un certo senso uscendo da quella patina di imperscrutabile. Ci insegna qualcosa che è invece molto vicino a noi, forse il qualcosa più vero che c'è.
La nostra straordinaria unicità di persone ci rende speciali e diversi, ma di conseguenza ci indirizza verso l'arte che si chiama popolarmente "di cavarsela da soli".
Esiste collaborazione, aiuto, ascolto, ma in questa vita siamo fondamentalmente soli.
Ecco come mi accorgo che è indispensabile essere sicuri non tanto delle persone che si hanno intorno, alla fine nemmeno tanto di noi stessi (i problemi di autostima sono comuni a moltissimi, me compresa e anzi direi in primo luogo), ma di ciò che si pensa, delle convinzioni che si hanno. Non sono sicura di una persona, di una cosa, di una situazione, ma sono sicura di ciò che penso su queste.
Ovviamente non trascurando mai il margine di un dubbio ragionevole, il quale se non ci fosse ci renderebbe semplicemente ottusi.

giovedì 28 maggio 2015

EllaOne a portata di donna

Da sabato scorso la pillola dei cinque giorni dopo è disponibile nella farmacie italiane senza obbligo di ricetta e di test di gravidanza. L’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha pubblicato la determina in Gazzetta Ufficiale, dando la possibilità di ottenere senza prescrizione la pillola per la contraccezione d’emergenza, EllaOne. Per le minorenni sarà, invece, richiesta la ricetta del medico, da rinnovare ogni volta, mentre cade definitivamente, per tutte le donne, l'obbligo del test di gravidanza.

Dunque abbiamo finalmente la possibilità di recarci in qualunque farmacia per chiedere EllaOne ed è bene ribadire che è meglio recarvisi il prima possibile, dato che la pillola dei cinque giorni dopo è tanto più efficace quanto prima la si assume.
E se capita di imbattersi in qualche farmacia che non si è ancora adeguata, si può benissimo sventagliare sotto al naso del farmacista una stampa del numero della Gazzetta Ufficiale (il link si trova qui: http://www.vediamocichiara.it/pillola-del-giorno-dopo-senza-ricetta/).

Questa è una grande notizia e una grande conquista, anche se, a mio umilissimo parere, con un'informazione più dilagante, qualificata e seria, anche una ragazza minorenne dovrebbe avere la possibilità di usufruire di EllaOne come farmaco SOP. A pensarci bene sono proprio loro che potrebbero averne più bisogno!

In ogni caso questa notizia è davvero per me fonte di gioia e credo debba esserlo per tutte le donne, in particolare le GIOVANI donne!


PS: in rete iniziano a girare informazioni su EllaOne che offrono anche un quadro complessivo sulle modalità di assunzione e su come la pillola si presenta, però attenzione! Anche se sono siti qualificati, ciò non esclude che si debba leggere in modo attento il foglio illustrativo, ma soprattutto non esclude il dialogo con il proprio medico!

martedì 19 maggio 2015

Esemplari da biblioteca


La biblioteca è un microcosmo. E gli esemplari che lo abitano sono i più disparati... Tutti ci entrano con le migliori intenzioni, con la convinzione che "a casa mi distraggo di più perché ho tutte le comodità", ma poi, inspiegabilmente.... 

IL COMPAGNONE
Non è colpa sua! Sono gli altri che gli impediscono di studiare! Arriva alle 9 in facoltà, ma riesce a sedersi solo intorno alle 10. 30 perché ha già salutato 15 persone e con almeno 6 di loro ha preso un caffè. Dunque iperattivo, ogni volta che tenta di posare gli occhi sul libro viene interrotto da un'amichevole quanto chiassosa pacca sulla spalla. 
Andrà avanti così per tutto il tempo e la giornata di studio è perduta.

IL PERDIGIORNO
Fa di tutto per essere presente alla fatidica apertura della biblioteca: "così sicuro trovo posto e posso anche scegliere quello che mi piace di più". Quindi si apparecchia e china la testa sui suoi appunti. Ma poi sta scomodo, quindi si alza e si fa una passeggiata per sgranchirsi, lasciando ovviamente tutto il suo armamentario sulla sedia e sul banco affinché a nessuno venga la malaugurata idea di rubargli quel posto tanto desiderato. Ma la passeggiata è la prima di una lunga serie: perché fa caldo, perché fa freddo, perché vuole una sigaretta, perché è ora di pranzo.    
Il poco tempo che sulla sedia, al posto della giacca, c'è stato il suo sedere, il perdigiorno lo ha passato con l'occhio vitreo a pensare agli unicorni.
La giornata di studio è perduta.

IL PREDATORE      
Arriva tardi apposta per avere la sicurezza di trovare pochissimi posti liberi. E la speranza è ovviamente quella che il posticino in questione sia proprio accanto a una bella ragazza. Sicurissimo di sè, si avvicina e sfodera il suo miglior sorriso articolando un sensuale "posso?". Ora le possibilità sono due. O ha fatto colpo sulla sua preda giornaliera che sarà ben contenta dopo due minutini di accantonare il suo studio matto e disperatissimo per accettare di passare la giornata al pratone a sbaciucchiarlo, oppure non ha fatto colpo sulla sua preda giornaliera che infastidita lo allontanerà dall'unico posto rimasto libero in biblioteca. 
In entrambi i casi la giornata di studio è perduta.

IL CACIARONE
Ha già fatto cadere tre volte lo zaino prima di entrare in biblioteca e probabilmente è caduto pure lui. Finalmente all'entrata, non riesce a non sbattere almeno due volte allo stipite della porta che ovviamente non riuscirà ad accompagnare, ma gli sfuggirà di mano facendo un potente boato per chiudersi. Per coronare i rumori, trascinerà la sedia per sedervisi e una cascata di penne e fogli si rovescerà sul banco in modo disordinato. Si soffierà il naso per 10 minuti e continuerà a starnutire rumorosamente per altrettanti. Spesso per concludere associa la componente del movimento : cliccando sulla penna o avendo lasciato la suoneria al cellulare. 
La giornata di studio è perduta.

LO SMEMORATO
È già in ritardo rispetto al programma di studio della giornata perché si era dimenticato di dover passare in qualsivoglia luogo prima di arrivare in biblioteca. Si siede e inizia a sottolineare. Dopo una pagina si assenta per una mezz'ora perché ha ricevuto una telefonata che si era scordato di dover ricevere. 
Si risiede e un suo collega gli ricorda che hanno lezione tra 10 minuti. 
Dopo la lezione riprova a mettersi a studiare, ma il tentativo è vano perché il suo amicone gli manda un messaggio ricordandogli che hanno prenotato il campetto da calcio quindi è costretto a chiudere i libri (quasi non ce n'è bisogno perché non li ha manco aperti) e ad andare via. 
La giornata di studio è perduta.

Questi sono alcuni degli esemplari che mi è capitato di vedere... Ma la gamma è ampissima! 
Morale della favola: in biblioteca non si studia. 
Ma non solo non studiano i suddetti, bensì anche chi, come me, perde tempo a fantasticare sulle loro descrizioni!

giovedì 14 maggio 2015

La paura degli esseri umani è paura di essere umani

L'autobus, la metro, qualunque mezzo pubblico, sono tra i miei luoghi preferiti per fare un po' di filosofia spicciola.
Sarà per il movimento di salire e scendere inestricabilmente legato proprio al concetto di mezzo pubblico, sarà per la variegata gamma di esseri umani presenti, e non è nemmeno detto che uno incroci tutti i passeggeri.
In ogni modo mi ritrovo sempre a fantasticare mentre guardo quelle facce perse e ignare che la genesi dei miei pensieri siano state proprio loro.
Gli esseri umani: che strana specie! L'unico animale che ha paura di essere sé stesso, che ha paura di essere umano.
Siamo abituati a non mostrarci, a essere evasivi, a non farci conosere, per non permettere agli altri di ferirci, o meglio di fargli avere abbastanza elementi necessari per farlo.
Ma essere umani è ciò che c'è di più umano, di vero e quindi ciò che c'è di più vicino a noi, al nostro sentire. E sentire è impotante.
Odio le strategie, anche se, devo ammettere che possono portare risultati, ma nei rapporti interpersonali, nei rapporti tra esseri umani, sono convinta che l'onestà, e l'umanità, paghi.

giovedì 7 maggio 2015

STOP DISINFORMAZIONE

Il mondo della contraccezione ha bisogno di un ampio raggio di accoglienza affinché risulti veramente efficace; progressi sicuramente ce ne sono stati, grandi passi avanti si sono tangibilmente visti. 

Ma perché il 60% degli adolescenti, trascurando di essere nella fase più fertile della loro esistenza, arriva al primo rapporto senza usare contraccettivi e sono in aumento le gravidanze in giovane età? Perché l'ultimo dato (ISTAT 2009) registra un aumento dello 0,5% di gravidanze tra i 13 e i 19 anni con 10.000 bambini nati? 

Basandomi sui miei e ricordi, non mi sembra che il calendario scolastico preveda il congedo di maternità, tantomeno un orario per l'allattamento, tantomeno un fasciatoio nei bagni (dato che la maggior parte delle volte manca pure il sapone).   Ma ciò che è davvero preoccupante è il totale disinteresse e la totale trascuratezza con cui questo argomento viene vissuto e affrontato tanto dalla scuola o magari dalle famiglie quanto, e soprattutto, dalle direttissime interessate e dai direttissimi interessati.                                                                                                               La fascia d'età sopra riportata tratta l'argomento con una leggerezza in realtà da dedicare alla scrittura di 'torno subito' su un post-it.                                                  Ma perché non usare questa leggerezza per chiedere, per smettere di vergognarsi di avere dubbi o richieste, per andare senza soggezione da un ginecologo o semplicemente in un consultorio?                                                                                        Perché includere la cosa più bella e limpida del mondo in un mondo buio e scuro di pericolo e disinformazione?

mercoledì 29 aprile 2015

Colori diversi

Colori diversi. L'umore ha colori diversi,i pensieri, le emozioni hanno colori diversi.
E' piovuto tanto in questi giorni e quando piove la mia testa diventa pesante, si riempie non tanto di congetture, quanto di ricordi. 
Forse è perché le goccioline che si posano ovunque sono come tutti i momenti che conservo, è acqua densa di vissuto. 
La pioggia purifica e pulisce, e si adagia su tutto e su tutti, non fa distinzioni.
Come i miei ricordi su di me. Senza preavviso, senza ostacoli, riemergono a volte violenti, a volte piacevoli. 
E quando arrivano la mia mente si tinge di colori diversi, di un azzurro come quello delle finestre di Santorini, di un marrone rossiccio come quello di un campo da tennis, di un grigio quasi buio come quando sta per diluviare, di un verde acceso e omogeneo come quello dell'erba di un prato appena tagliata, di un bianco accecante come quello delle lenzuola pulite stese al sole, di un marrone scuro quasi nero come quello del caffè delle sette di mattina. 
La pioggia non fa distinzioni e mi fa avere il coraggio di cambiare colore, di ricordare.
Perché, si sa, ci vuole più coraggio per ricordare che per dimenticare.

giovedì 23 aprile 2015

Questioni di cuore

"Van Damme, Van Damme, nessuna arte marziale può impedire all'amore di farti male"

Magari esistesse.
Nonostante uno degli obbiettivi delle arti marziali sia mirato a fornire autocontrollo e disciplina, non ne esiste una che renda possibile non farsi scalfire dalle emozioni.
Le emozioni bruciano, scalpitano e a volte sono più prepotenti della nostra parte razionale ed ecco che diventiamo vulnerabili.
Ho visto il mio cuore diventare un posacenere, l'ho visto cambiare colore.
Ma l'ho visto poi di nuovo rosso, anzi più rosso di prima.
Alla fine di ogni giorno, alla fine di ogni esperienza, il nostro cuore vince sempre qualcosa e non importa l'aggettivo che sentiamo di dare a questo qualcosa. Abbiamo comunque vinto.
Se è negativo, saremo più temprati di prima, ma se è positivo vuol dire che abbiamo dato spazio a un'emozione indescrivibile.

giovedì 16 aprile 2015

L'adolescenza non è ancora finita...

Ho la sensazione che solo io non sappia ancora cosa fare della mia vita. 
Tra un mese compirò gli anni, e sono anni che in realtà pesano. E non sono ancora andata "avanti". 
Mi chiedo se il percorso che ho fatto, il diploma che ho preso, gli esami che ho dato, siano stati "la cosa giusta per me" e sappiano dire gran parte o almeno qualcosa di quello che sono.
Continuo a rimandare, rivangare sul mio passato sperando in un' illuminazione per il futuro.
Ma poi mi guardo intorno e vedo persone che con me hanno affrontato lo stesso percorso, che magari hanno eccelso meritatamente anche di rado, che non hanno alcun minimo dubbio, hanno (o mostrano?) una sicurezza solida che mi sembra inafferrabile. 
E mi sembra inafferrabile perché sono abituata a vivere nel dubbio, un dubbio che sento come curiosità e apertura verso il nuovo. Non mi appartiene andare su una rotaia già stabilità da chissà chi; cerco, anche se con difficoltà, di costruire binari fatti apposta per me.
Allora decido che preferisco essere dubbiosa come sono, persino a volte sul mio passato, piuttosto che una ventenne convinta di dove è arrivata (spesso non molto lontano) e felice di una vita che in realtà... Non ha!

giovedì 9 aprile 2015

(mai) UNA GIOIA!... Finalmente EllaOne!

Il calcio mi ha sempre infastidito, e ancor più la cafoneria dei suoi tifosi che si trascinano sempre appreso svariati striscioni con frasi che hanno acquisito dignità solo perché facenti parte di tutta l'atmosfera (atmosfera che nonostante mi infastidisce, devo ammettere che ha il suo fascino).
Comunque è proprio da uno striscione che apparve nella curva romanista dello stadio Olimpico prima della partita di calcio Roma-Catania, che la classica espressione "mai na gioia" è entrata di diritto nel linguaggio comune. Ed è, se posso, azzeccatissima in quasi ogni situazione dato che noi persone, tutte, abbiamo sempre un po' di voglia di lamentarci. 
E invece no! Oggi voglio parlare di UNA GIOIA! Una notizia che mi ha reso sollevata è molto molto felice! 
Si tratta di EllaOne, la pillola dei cinque giorni dopo (dunque la contraccezione di emergenza più efficace), che è stata finalmente approvata in Italia come farmaco SOP (senza obbligo di prescrizione medica). 
Siamo finalmente arrivati alla fine della lunga traversata, finalmente siamo state considerate uguali alle altre donne europee!
Allora sì che si tratta di UNA GIOIA, anzi di una gioia grandissima!

Consiglio questo articolo per saperne di più: http://www.vediamocichiara.it/pillola-del-giorno-dopo-senza-ricetta/

sabato 4 aprile 2015

"Momenti di trascurabile felicità"

Nel 2010 Francesco Piccolo aveva appena completato "Momenti di trascurabile felicità", un libro breve e invitante che potrebbe essere definito un geniale catalogo di quei piccoli piaceri intensi ma volatili che costellano le nostre normalissime giornate. Catalogo geniale anche (e soprattutto) perché coglie quel velo di goduria quasi perfida che ci fa sentire meglio solo per un attimo. É brutto da scrivere, da pensare? Ma è così, anzi meglio che dalla sottigliezza della cattiveria nasca un sorrisetto quasi di tenerezza.
Un momento di trascurabile felicità che appartiene a Francesco Piccolo è per esempio: "Quando il cameriere torna al tavolo con la bottiglia di vino che abbiamo scelto, stappa la bottiglia, annusa il tappo, e poi guarda tutti i presenti per scegliere chi debba assaggiare il vino. E non sceglie me".

Oggi ne voglio condividere uno con voi. È accaduto proprio stamattina. 
Qual'è la cosa peggiore che possa capitare se avete un bagaglio a mano e siete in fila per l'imbarco?
Ovviamente che il vostro indispensabile, unico, inseparabile compagno di viaggio, con dentro la vostra maglietta preferita, con dentro tutti i regalini che avete fatto ai vostri simpatici amici, venga imbarcato non con voi, bensì in stiva!
Perciò quando si avvicina la sagoma femminile con in mano le fatidiche striscette adesive da appiccicare prontamente al vostro bagaglio per accalappiarselo con cupidigia, tutti si guardano intorno con aria vaga e distratta, fanno finta di non vedere, fingono una telefonata per mostrarsi occupati.
Ebbene stamattina mentre mettevo in pratica una delle diverse suddette tattiche, appellandomi nel frattempo anche a qualcosa di più, non so, il Karma, é successo. 
La sagoma femminile ha smesso di racimolare bagagli qua e là proprio fermandosi alla persona che avevo davanti.
Giubilo, campane e anche un lieve movimento del pugno destro.
Evidentemente la signora davanti a me, ovvero l'ultima vittima, si deve essere accorta dell'ingiustizia, ma era ormai troppo tardi per chiamare indietro la signorina e iniziare a questionare senza nemmeno una base concreta, dunque si è limitata a voltarsi con stizza e a rivolgermi una vera e propria maledizione :"tanto te lo imbarcano dopo!" riferendosi al momento in cui mi sarei avvicinata per mostrare la carta d'imbarco. 
Ma una volta arrivati proprio all'aereoplano (io avevo aspettato a rispondere sia per rispetto dell'altrui disagio, sia per non attirarmi la funesta ira degli dei) il verdetto finale è stato a mio favore. 
Il mio inseparabile compagno di viaggio era lì accanto a me. In tutto il suo splendore.
Meno splendente era la testa bionda della signora che mi era rimasta davanti proprio per avere il suo di momento di trascurabile felicità nel vedere come anche il mio bagaglio diventasse un misero compagno del suo. 
A quel punto ho detto alla mia amica, ma in modo che la signora mi sentisse: "Chiara ti ricordi quella volta che abbiamo aspettato al rullo dei bagagli per un'ora piena? Fiumicino è proprio un disastro a volte!".

Ammetto che un po' mi sento in colpa. Ma è proprio dell'essere umano godere della sventura che a lui non è toccata. 
Senza mai esagerare perché, come si sa, il Karma vede e sente tutto. 

giovedì 26 marzo 2015

The Affair: questione di punti di vista

"I have only one thing to do and that's
to be the wave that I am..."

Queste parole, cantate con voce graffiante, fanno parte della sigla iniziale di The Affair, una serie tv statunitense che ha appena concluso brillantemente la sua prima stagione. 
La storia di due vite, una femminile e una maschile, che si intrecciano per caso, anzi controvoglia, nella cornice rarefatta di un'isola che sembra idilliaca. Ma i personaggi non sono modelli già visti, non sono personaggi: sono esseri umani, dunque non altrettanto idilliaci.
Vivi, veri, quasi tangibili. Con i loro angoli bui, così segreti da essere nascosti persino a loro stessi. Qui è la novità di The Affair: uno sguardo introspettivo e intimista che riesce a mettere lo spettatore di fronte al sè stesso più recondito, facendogli sentire la fluidità degli avvenimenti, facendolo immedesimare appunto in quell'onda densa di emozioni citata nella sigla.
Ma non è tutto. 
Il modo in cui sono riportati i fatti è bipartito. E' questione di punti di vista. Dapprima la versione di lui e poi la versione di lei in un intreccio avvincente e a volte ingannevole. La prospettiva che cambia ci fa entrare sempre di più nell'intimità dei due e ci accorgiamo di come non conti ciò che accade, ma come esso viene interpretato. 
Ci accorgiamo inoltre delle differenze che sussistono tra una sensibilità femminile e una invece maschile, tra il modo di pensare e immaginare di lui e quello di lei. 
Ci accorgiamo di come a volte si reagisce diversamente, oltre che in base alla personalità e al carattere, anche in base al sesso.

Direi che tutta questa profondità non è da poco per un telefilm! 
Ve lo consiglio, buona visione!

giovedì 19 marzo 2015

Potrebbe esistere il "sì" se non esistesse anche il "no"?

Potrebbe esistere il "sì" se non esistesse anche il "no"?
Appurato che l'uno è conseguenza dell'altro e viceversa, e che se uno dei due non esistesse conseguentemente anche l'altro  perderebbe di significato, se riportiamo questo concetto al "bene" e al "male" sembrerebbe abbastanza logico affermare che se non esistesse il bene non esisterebbe nemmeno il male.
Ma chi di noi conosce veramente cosa è bene o male?
A differenza del "sì" e del "no" di cui tutti conosciamo davvero il significato, non possiamo altrettanto dire del "bene" e del "male" poiché non conosciamo effettivamente cosa sia l'uno e cosa sia l'altro.
Potremo pensare di star facendo del bene per qualcuno mentre si sta facendo del male per qualcun altro, potrebbe capitare che quando chiediamo un parere a due amici diversi l'uno ci dica "hai fatto bene!" e l'altro invece "hai fatto male!".
La definizione di bene e male quindi non sembra tanto distinta, evidente, lampante.
Quanto tra loro sono mescolati? Quanto fanno a pugni?
Non credo che si possa davvero giungere a una definizione rigorosa e puntuale di due termini così ampi e che coincidono in fin dei conti con il binomio universale, con la coppia oppositiva più importante che ci sia.
Ma se di certo non abbiamo oggettiva coscienza di cosa sia il bene e cosa sia il male, sappiamo per certo che il bene fa sempre bene e il male fa sempre male.
Allora, come sempre, siamo di fronte al nostro limite. Quello che dobbiamo fare è agire pensando cosa sia secondo noi il bene. Giudicare, a quanto pare, non è compito nostro!

giovedì 12 marzo 2015

La traversata di EllaOne e il distacco del mondo giovanile maschile

La traversata di EllaOne continua... Ma con scarsi risultati, dal momento che il comunicato stampa del Consiglio superiore di Sanità in cui si ribadisce l'obbligatorietà di prescrizione medica "indipendentemente dall'età della richiedente [...] soprattutto per evitare gravi effetti collaterali nel caso di assunzioni ripetute" risale a due giorni fa.
Non mi soffermerò ulteriormente sulla nostra arretratezza rispetto agli altri paesi europei che hanno invece già da tempo approvato EllaOne come farmaco SOP.
Possiamo solo continuare a sperare che qualcosa si smuova e che non ci costringano a prendere un aereo per poter avere la possibilità di usufruire degli stessi diritti delle donne che abitano nel luogo verso il quale staremo volando?
Sul serio? Dobbiamo davvero accontentarci di questa soluzione che coincide con il significato più negativo dell'antichissimo "fiat volutas dei"?
Innanzitutto possiamo farci sentire attraverso il sondaggio di Vediamocichiara (http://www.survey-vediamocichiara.it/sondaggio.php), facilissimo da compilare ed estremamente utile per capire dai risultati l'importanza della questione.
Un'importanza che purtroppo sembra essere sentita da pochissimi individui di sesso maschile.
Ma chi l'ha detto che la contraccezione debba essere problema esclusivamente femminile?
Come l'uomo partecipa a una gravidanza desiderata (e questo appare abbastanza lampante), perché mai non dovrebbe sentirsi partecipe anche di una gravidanza indesiderata?
Questa irresponsabilità e questo distacco mi fanno venire i brividi, soprattutto perché so benissimo che riguarda nella stragrande maggioranza i ragazzi della mia età!
Altro che fiat volutas dei, sensibilizzazione e informazione per tuttE e tuttI.

mercoledì 4 marzo 2015

"La figura dell'ingenuo"

Poche persone parlano con la voce del cuore... Ogni giorno viene meno un pizzico di spontaneità.
Ci insegnano a nasconderla perché nessuno vuole fare "la figura dell'ingenuo". Ma a guardar bene, cosa vuol dire? Dove si pone la linea di confine tra la positività e la negatività di questa espressione?
Se la si nasconde troppo bene, si finisce per non trovarla più.
O meglio, CHI la nasconde troppo bene, finisce per non ritrovarSI più, nemmeno quando si cerca a tentoni nel buio della propria stanza.
Ma proprio il coraggio di aprire la finestra e far entrare un po' di sole, di aprire il cuore, può fargliela ritrovare magari raggomitolata in un vicolo del centro, o dietro a una colonna, o semplicemente lì in piedi davanti ai suoi occhi.
Sta a noi avere il coraggio di  riprenderla per mano e tornare ad essere ingenui e veri, come vera e ingenua e spontanea è questa esistenza!
Mia umile opinione, si intende. Opinione di chi spesso si è sentito dire "ma non sai proprio stare al mondo!".
Mia umile opinione quella di pensare che sia meglio fare "la figura dell'ingenuo" e non saper stare al mondo (spesso o di rado, non ha importanza!) piuttosto che lasciare che la spontaneità venga risucchiata da tutto il grigiore che spesso circonda gli impegni quotidiani.
Mia umile opinione quella di pensare che se tutti la lasciassero uscire per girovagare felicemente ovunque, non ci sarebbe più bisogno di dire "la figura dell'ingenuo" e tantomeno soffermarsi sul rischio più comune che comporta: che gli altri ne approfittino.

mercoledì 18 febbraio 2015

Ritaglio di tempo

Non capisco il motivo per cui quando nel traffico mi sposto da una corsia all'altra, è sempre quella che ho lasciato che inizia a scorrere. Succede anche in fila alla cassa del supermercato o magari mentre sono in fila semplicemente per verbalizzare un esame. 
Il pensiero di fondo è quello di fare prima, di sbrigarmi, di riuscire prima nel mio intento, quando in realtà finisco per metterci più tempo di quello che ci avrei messo se fossi rimasta pazientemente ad aspettare.
Avrei potuto trascorrere quel tempo in serenità, magari facendolo diventare un rettangolo di calma ritagliato nel foglio della vita frenetica.
Prima del tempo, concludere ciò che sto facendo prima degli altri, prima del tempo.
Pazienza. Questa è la chiave.
Perché ci sono dei tempi necessari, che non possiamo accelerare. 
Allora devo imparare. Ad avere pazienza e a saper aspettare.
Se si deve aspettare, tanto vale farlo senza agitarsi.

venerdì 13 febbraio 2015

Ancora in attesa...

Quasi due mesi fa avevo parlato della pillola dei cinque giorni dopo, sperando che l'Italia seguisse l'impronta europea.
E continuo a sperare. Perché il farmaco di emergenza in causa EllaOne ancora non è stato approvato come farmaco senza obbligo di prescrizione (SOP).
Il mio ottimismo sente la presenza di buone possibilità ma non voglio esprimermi più di tanto... Forse per scaramanzia.
Le buone possibilità stanno a mio parere nel fatto che non vi trovo alcuna opposizione lucidamente pensata!
E se l'accusa è quella di finire a farne un uso improprio, ciò non dovrebbe allora valere per tutti i medicinali senza prescrizione?
Se EllaOne non diventasse farmaco SOP, vorrebbe dire che le donne italiane hanno meno diritti di quelle che vivono nei 21 paesi europei in cui è stata invece già approvata.
21 paesi sono tanti. Riusciamo a seguire le mode, le abitudini e spesso anche il linguaggio altrui facendone a volte fonte di ricchezza e scambio. Fonte di ricchezza per la salute e l'autonomia femminile è, a mio modesto parere, anche l'approvazione di EllaOne come farmaco SOP.

Vi allego un articolo interessante in proposito:
http://www.vediamocichiara.it/noi-donne-italiane-e-i-diritti-negati/

mercoledì 4 febbraio 2015

(Parentesi tonde)

Le parentesi tonde isolano una parte del discorso. Parte del discorso che è considerata meno rilevante e quindi al tempo stesso un di più. È in realtà un arricchimento.
Anche la nostra vita è un testo con la sintassi a volte irregolare, o meglio, plasmata da ognuno di noi, con i nostri due punti, con le nostre virgole, con i nostri punto e a capo.
Ma credo che almeno una volta tutti abbiamo deciso di vivere per un po' tra le pance di una parentesi tonda. 
È un arricchimento, un periodo circoscritto, un momento preciso in cui dal nostro testo scritto, dalla nostra vita, vogliamo qualcosa in più. Per un minuto, per un'ora, per un giorno.
La parentesi tonda si apre e ci accoglie nella sua magnifica dimensione di immobilità e contemporaneamente di straordinaria dinamicità. Immobilità perché rimane incassata nel preciso punto del testo in cui decidiamo di posizionarla e dinamicità perché siamo usciti dalla sintassi del contesto generale e possiamo quindi permetterci soluzioni sempre nuove.
Nel mio testo scritto, le parentesi tonde non sono ancora moltissime; le poche che ho costruito corrispondono a momenti preziosi e indimenticabili, degni di una parentesi tonda.
La vera vita si vive con una sintassi regolare e troppe parentesi appesantiscono il testo.
Sta a ognuno di noi, demiurgo della propria esistenza, decidere quali parentesi aprire e dove posizionarle. Se far loro avere il confortevole aspetto di un morbido cuscino dopo una giornata stancante o quello più vibrante e pieno di adrenalina di un momento da vivere premendo tutto il piede sull'acceleratore.

mercoledì 28 gennaio 2015

La ricerca della metà

Platone narra nel mito dell’Androgino il motivo della  ricerca di una persona con cui stare tutta la vita.                                                                                                                      Esisteva un essere unico, rotondo, di forma perfetta. La sua testa presentava due facce, ciascuna delle quali guardava in una diversa direzione. Era come se fossero due creature unite per le spalle, con due sessi diversi, quattro gambe, quattro braccia.                             Ma gli dei, come spesso accadeva, erano gelosi. Gelosi di quell'integrità e di quella capacità di poter affrontare qualunque difficile cammino, qualunque difficile fatica avendo la creatura una forza straordinaria, letteralmente doppia. Con quattro braccia lavorava di più, le due facce la rendevano sempre vigile e non la si poteva attaccare a tradimento.                          Era troppo perfetta: Zeus li avrebbe tagliati a metà per far sì che essi perdessero la loro forza. E così fece. Con un fulmine tagliò quell’essere in due creando l’ uomo e la donna.                             Coloro che abitavano la terra adesso dovevano andare alla ricerca della parte perduta, riabbracciarla e in quella stretta recuperare l’ antica forza, la capacità di evitare il tradimento, la resistenza per sopportare lavori faticosi.                                                                               A questa ricerca Platone dà il nome di Amore.     
Ho sempre pensato che Platone avesse una marcia in più. Decisamente.                              Ma il più bel modo in cui mi è stato raccontato, che è come ho cercato di proporlo, appartiene a un'anziana suora di Ancona che gestisce lì la Caritas. Lei aggiunse che ricerca vuol dire anche attesa. Che la nostra metà ci sta aspettando come noi aspettiamo lei. E che possiamo anche affannarci, ma quell'armonia tende a tornare da sola quando meno ce lo aspettiamo. 
Voi che ne pensate? 

mercoledì 21 gennaio 2015

Le persone che stanno in mezzo

Nel mezzo.
Le persone camminano in mezzo. Camminano in mezzo sul marciapiede, stanno in mezzo sulla scala mobile, in fila alle poste, guidano in mezzo alla strada, proprio sulla linea bianca, camminano in mezzo ai piccoli corridoi che in un negozio separano le aree dei diversi prodotti, si posizionano esattamente in mezzo in un autobus, sul tram o mentre aspettano il treno. Stanno in mezzo.
È qualcosa di quasi innato, stare in mezzo è rassicurante, ti avvolge. Per questo a me non danno fastidio le persone che stanno in mezzo. E sicuramente anche io sono una di loro. Come quando al cinema c'è una sola persona e mi viene spontaneo sedermici vicino. Oppure quando in un parcheggio c'è una macchina sola. È come se mi sentissi meglio a sapere che non sono l'unica, che non sono sola. Pur amando a volte crogiolarmi nella mia misantropia, ho una innata tendenza a stare nel mezzo. Ma in giro vedo gestacci e imprecazioni per chi sta in mezzo, quante volte ho sentito, magari per strada, la classica espressione romana "e levate".
Forse sono strana, ma io nello stare in mezzo vedo un atto, e insieme un attimo, di umanità. Sembra banale, ma ultimamente è raro.

venerdì 16 gennaio 2015

La pillola e l'inverno...


Con l'arrivo del primo freddo, molte donne sono preoccupate dell'influenza di esso sui contraccettivi ormonali. Per fortuna il professor Vincenzo De Leo, Direttore del Centro per la Diagnosi e la Cura della Sterilità di Coppia del Policlinico Di Siena e membro della Società Italiana della Contraccezione (SIC), ha contribuito a sfatare alcuni tra i tanti falsi miti che popolano il web.
Ve li prpongo, ricordandovi che è sempre meglio porre qualunque tipo di domanda o dubbio rosa al proprio cinecologo e non a google!
Dunque eccone appunto alcuni:

> 1) “La pillola al freddo perde la sua efficacia contraccettiva”. Falso. “Entro i 25 gradi i farmaci di qualsiasi tipo si conservano benissimo” puntualizza il ginecologo della SIC. Che aggiunge: “Il problema può essere, al contrario, un caldo eccessivo che ci costringe a conservare alcuni tipi di medicinali addirittura in frigo”.

> 2) “La pillola provoca la cistite d’inverno”. Falso. “La cistite è comunque più frequente d’inverno” ammonisce il professor De Leo “perché si indossano pantaloni molto attillati che sfregano sulla parte alta del pube e sull’uretra- e questo altera il pH della flora vaginale aumentando il rischio di infezioni ascendenti dalla vagina alla vescica-e perché le donne bevono meno per un minor desiderio legato alle basse temperature.

> 3) “La #pillola assunta d’#inverno fa venire i #crampi alle gambe”. Falso. “I crampi sono principalmente dovuti alla mancanza o alla riduzione di potassio e magnesio e non vi è alcuna correlazione negativa con i contraccettivi ormonali” mette in evidenza lo specialista.

In generale quindi la cosa migliore, a prescindere dal freddo, è trovare e prendere la pillola adatta per noi. Oramai ce ne sono tantissime e troveremo sicuramente quella perfetta!

Buon weekend a tutte!



mercoledì 7 gennaio 2015

Quale migliore auspicio?

L'Epifania non mi ha mai fatto impazzire. Sarà perché da bambina la befana mi inquietava un po', o forse semplicemente perché è sempre l'ultimo giorno di festa, di vacanza, l'ultimo giorno prima che ricominci la solita, monotona routine. 
Nonostante ciò, ieri, nella calza (ecco l'aspetto positivo della Befana ed ecco l'aspetto positivo di vivere ancora con mia madre) oltre ai dolcetti, ho ricevuto un calendario di quelli giornalieri. Ogni giorno va strappato via e ad ogni giorno è dedicata una citazione. 
E proprio appena sotto la scritta "6 Gennaio" ho trovato questa frase: "A volte ciò che sta per arrivare è molto meglio di quello che abbiamo sperato di avere".
Quale migliore auspicio? Quale migliore affermazione per l inizio di un nuovo anno, per l'inizio di qualunque cosa! 
Le cose più belle arrivano sempre all'improvviso, quando meno ce lo aspettiamo.
Alle persone come me, nostalgiche per natura, fa davvero bene trovare per caso frasi come queste che sono come una ventata di aria fresca sulla faccia.
Vorrei poter riuscire anche io a rimuginare un po' meno su cose passate e smettere di lasciare socchiuse delle porte, per riuscire a chiuderle definitivamente e conservarle, chiuse, come ricordi. 
Così aprirò con serenità la porta di quest'anno che sta iniziando proprio adesso! 

Auguro anche a voi un buon inizio di anno e tanta aria fresca nei polmoni.
E anche un buon "RIinizio" di lavoro, di studio e di routine in generale.

venerdì 2 gennaio 2015

Fine di un anno... Quando la "banalità" diventa scoperta

Fine di un anno. Momento di bilanci. 
Ma avrò tempo di rendervi partecipi di questi ultimi. 
Intanto vi comunico che ho scoperto un cosa fondamentale, dopo appunto un anno in cui ho perso ogni tipo di fiducia verso il genere maschile, e pure l'ultimo dell'anno, a dirla tutta, questa insoddisfazione non mi ha abbandonato. 
Dunque, proprio mentre rimuginavo su quanto fossi stata a volte cretina e ingenua nei miei comportamenti nei confronti dei ragazzi, avvolta nell'atmosfera magica di un paesino innevato in Abruzzo con tutti i miei amici, ho capito che gli uomini sanno davvero essere spregevoli, ma questo solo finché non troviamo quello giusto per noi.
Sembra banale? 
Per me non lo è affatto.
Ho sempre dato possibilità e spago ai peggiori esseri, a volte manco degni di mettermi una ciabatta al piede (ma in realtà è proprio questo che mi manca: un po' di consapevolezza di me), e andava a finire pure che mi affezionassi e che la situazione si ribaltasse.
Dunque che io pensi questo non è per me affatto banale e anzi sono felicissima di aver finalmente capito che devo smetterla di dire sempre sì, soprattutto agli uomini, e aspettare se e quando sbuchi quello giusto da dietro l'angolo. 
Intanto sto bene con me stessa, e questo è davvero l'importante!

Voi che ne pensate? E, soprattutto, come ė stato il vostro capodanno?