L'autobus, la metro, qualunque mezzo pubblico, sono tra i miei luoghi preferiti per fare un po' di filosofia spicciola.
Sarà per il movimento di salire e scendere inestricabilmente legato proprio al concetto di mezzo pubblico, sarà per la variegata gamma di esseri umani presenti, e non è nemmeno detto che uno incroci tutti i passeggeri.
In ogni modo mi ritrovo sempre a fantasticare mentre guardo quelle facce perse e ignare che la genesi dei miei pensieri siano state proprio loro.
Gli esseri umani: che strana specie! L'unico animale che ha paura di essere sé stesso, che ha paura di essere umano.
Siamo abituati a non mostrarci, a essere evasivi, a non farci conosere, per non permettere agli altri di ferirci, o meglio di fargli avere abbastanza elementi necessari per farlo.
Ma essere umani è ciò che c'è di più umano, di vero e quindi ciò che c'è di più vicino a noi, al nostro sentire. E sentire è impotante.
Odio le strategie, anche se, devo ammettere che possono portare risultati, ma nei rapporti interpersonali, nei rapporti tra esseri umani, sono convinta che l'onestà, e l'umanità, paghi.
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