giovedì 28 maggio 2015

EllaOne a portata di donna

Da sabato scorso la pillola dei cinque giorni dopo è disponibile nella farmacie italiane senza obbligo di ricetta e di test di gravidanza. L’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha pubblicato la determina in Gazzetta Ufficiale, dando la possibilità di ottenere senza prescrizione la pillola per la contraccezione d’emergenza, EllaOne. Per le minorenni sarà, invece, richiesta la ricetta del medico, da rinnovare ogni volta, mentre cade definitivamente, per tutte le donne, l'obbligo del test di gravidanza.

Dunque abbiamo finalmente la possibilità di recarci in qualunque farmacia per chiedere EllaOne ed è bene ribadire che è meglio recarvisi il prima possibile, dato che la pillola dei cinque giorni dopo è tanto più efficace quanto prima la si assume.
E se capita di imbattersi in qualche farmacia che non si è ancora adeguata, si può benissimo sventagliare sotto al naso del farmacista una stampa del numero della Gazzetta Ufficiale (il link si trova qui: http://www.vediamocichiara.it/pillola-del-giorno-dopo-senza-ricetta/).

Questa è una grande notizia e una grande conquista, anche se, a mio umilissimo parere, con un'informazione più dilagante, qualificata e seria, anche una ragazza minorenne dovrebbe avere la possibilità di usufruire di EllaOne come farmaco SOP. A pensarci bene sono proprio loro che potrebbero averne più bisogno!

In ogni caso questa notizia è davvero per me fonte di gioia e credo debba esserlo per tutte le donne, in particolare le GIOVANI donne!


PS: in rete iniziano a girare informazioni su EllaOne che offrono anche un quadro complessivo sulle modalità di assunzione e su come la pillola si presenta, però attenzione! Anche se sono siti qualificati, ciò non esclude che si debba leggere in modo attento il foglio illustrativo, ma soprattutto non esclude il dialogo con il proprio medico!

martedì 19 maggio 2015

Esemplari da biblioteca


La biblioteca è un microcosmo. E gli esemplari che lo abitano sono i più disparati... Tutti ci entrano con le migliori intenzioni, con la convinzione che "a casa mi distraggo di più perché ho tutte le comodità", ma poi, inspiegabilmente.... 

IL COMPAGNONE
Non è colpa sua! Sono gli altri che gli impediscono di studiare! Arriva alle 9 in facoltà, ma riesce a sedersi solo intorno alle 10. 30 perché ha già salutato 15 persone e con almeno 6 di loro ha preso un caffè. Dunque iperattivo, ogni volta che tenta di posare gli occhi sul libro viene interrotto da un'amichevole quanto chiassosa pacca sulla spalla. 
Andrà avanti così per tutto il tempo e la giornata di studio è perduta.

IL PERDIGIORNO
Fa di tutto per essere presente alla fatidica apertura della biblioteca: "così sicuro trovo posto e posso anche scegliere quello che mi piace di più". Quindi si apparecchia e china la testa sui suoi appunti. Ma poi sta scomodo, quindi si alza e si fa una passeggiata per sgranchirsi, lasciando ovviamente tutto il suo armamentario sulla sedia e sul banco affinché a nessuno venga la malaugurata idea di rubargli quel posto tanto desiderato. Ma la passeggiata è la prima di una lunga serie: perché fa caldo, perché fa freddo, perché vuole una sigaretta, perché è ora di pranzo.    
Il poco tempo che sulla sedia, al posto della giacca, c'è stato il suo sedere, il perdigiorno lo ha passato con l'occhio vitreo a pensare agli unicorni.
La giornata di studio è perduta.

IL PREDATORE      
Arriva tardi apposta per avere la sicurezza di trovare pochissimi posti liberi. E la speranza è ovviamente quella che il posticino in questione sia proprio accanto a una bella ragazza. Sicurissimo di sè, si avvicina e sfodera il suo miglior sorriso articolando un sensuale "posso?". Ora le possibilità sono due. O ha fatto colpo sulla sua preda giornaliera che sarà ben contenta dopo due minutini di accantonare il suo studio matto e disperatissimo per accettare di passare la giornata al pratone a sbaciucchiarlo, oppure non ha fatto colpo sulla sua preda giornaliera che infastidita lo allontanerà dall'unico posto rimasto libero in biblioteca. 
In entrambi i casi la giornata di studio è perduta.

IL CACIARONE
Ha già fatto cadere tre volte lo zaino prima di entrare in biblioteca e probabilmente è caduto pure lui. Finalmente all'entrata, non riesce a non sbattere almeno due volte allo stipite della porta che ovviamente non riuscirà ad accompagnare, ma gli sfuggirà di mano facendo un potente boato per chiudersi. Per coronare i rumori, trascinerà la sedia per sedervisi e una cascata di penne e fogli si rovescerà sul banco in modo disordinato. Si soffierà il naso per 10 minuti e continuerà a starnutire rumorosamente per altrettanti. Spesso per concludere associa la componente del movimento : cliccando sulla penna o avendo lasciato la suoneria al cellulare. 
La giornata di studio è perduta.

LO SMEMORATO
È già in ritardo rispetto al programma di studio della giornata perché si era dimenticato di dover passare in qualsivoglia luogo prima di arrivare in biblioteca. Si siede e inizia a sottolineare. Dopo una pagina si assenta per una mezz'ora perché ha ricevuto una telefonata che si era scordato di dover ricevere. 
Si risiede e un suo collega gli ricorda che hanno lezione tra 10 minuti. 
Dopo la lezione riprova a mettersi a studiare, ma il tentativo è vano perché il suo amicone gli manda un messaggio ricordandogli che hanno prenotato il campetto da calcio quindi è costretto a chiudere i libri (quasi non ce n'è bisogno perché non li ha manco aperti) e ad andare via. 
La giornata di studio è perduta.

Questi sono alcuni degli esemplari che mi è capitato di vedere... Ma la gamma è ampissima! 
Morale della favola: in biblioteca non si studia. 
Ma non solo non studiano i suddetti, bensì anche chi, come me, perde tempo a fantasticare sulle loro descrizioni!

giovedì 14 maggio 2015

La paura degli esseri umani è paura di essere umani

L'autobus, la metro, qualunque mezzo pubblico, sono tra i miei luoghi preferiti per fare un po' di filosofia spicciola.
Sarà per il movimento di salire e scendere inestricabilmente legato proprio al concetto di mezzo pubblico, sarà per la variegata gamma di esseri umani presenti, e non è nemmeno detto che uno incroci tutti i passeggeri.
In ogni modo mi ritrovo sempre a fantasticare mentre guardo quelle facce perse e ignare che la genesi dei miei pensieri siano state proprio loro.
Gli esseri umani: che strana specie! L'unico animale che ha paura di essere sé stesso, che ha paura di essere umano.
Siamo abituati a non mostrarci, a essere evasivi, a non farci conosere, per non permettere agli altri di ferirci, o meglio di fargli avere abbastanza elementi necessari per farlo.
Ma essere umani è ciò che c'è di più umano, di vero e quindi ciò che c'è di più vicino a noi, al nostro sentire. E sentire è impotante.
Odio le strategie, anche se, devo ammettere che possono portare risultati, ma nei rapporti interpersonali, nei rapporti tra esseri umani, sono convinta che l'onestà, e l'umanità, paghi.

giovedì 7 maggio 2015

STOP DISINFORMAZIONE

Il mondo della contraccezione ha bisogno di un ampio raggio di accoglienza affinché risulti veramente efficace; progressi sicuramente ce ne sono stati, grandi passi avanti si sono tangibilmente visti. 

Ma perché il 60% degli adolescenti, trascurando di essere nella fase più fertile della loro esistenza, arriva al primo rapporto senza usare contraccettivi e sono in aumento le gravidanze in giovane età? Perché l'ultimo dato (ISTAT 2009) registra un aumento dello 0,5% di gravidanze tra i 13 e i 19 anni con 10.000 bambini nati? 

Basandomi sui miei e ricordi, non mi sembra che il calendario scolastico preveda il congedo di maternità, tantomeno un orario per l'allattamento, tantomeno un fasciatoio nei bagni (dato che la maggior parte delle volte manca pure il sapone).   Ma ciò che è davvero preoccupante è il totale disinteresse e la totale trascuratezza con cui questo argomento viene vissuto e affrontato tanto dalla scuola o magari dalle famiglie quanto, e soprattutto, dalle direttissime interessate e dai direttissimi interessati.                                                                                                               La fascia d'età sopra riportata tratta l'argomento con una leggerezza in realtà da dedicare alla scrittura di 'torno subito' su un post-it.                                                  Ma perché non usare questa leggerezza per chiedere, per smettere di vergognarsi di avere dubbi o richieste, per andare senza soggezione da un ginecologo o semplicemente in un consultorio?                                                                                        Perché includere la cosa più bella e limpida del mondo in un mondo buio e scuro di pericolo e disinformazione?