mercoledì 28 gennaio 2015

La ricerca della metà

Platone narra nel mito dell’Androgino il motivo della  ricerca di una persona con cui stare tutta la vita.                                                                                                                      Esisteva un essere unico, rotondo, di forma perfetta. La sua testa presentava due facce, ciascuna delle quali guardava in una diversa direzione. Era come se fossero due creature unite per le spalle, con due sessi diversi, quattro gambe, quattro braccia.                             Ma gli dei, come spesso accadeva, erano gelosi. Gelosi di quell'integrità e di quella capacità di poter affrontare qualunque difficile cammino, qualunque difficile fatica avendo la creatura una forza straordinaria, letteralmente doppia. Con quattro braccia lavorava di più, le due facce la rendevano sempre vigile e non la si poteva attaccare a tradimento.                          Era troppo perfetta: Zeus li avrebbe tagliati a metà per far sì che essi perdessero la loro forza. E così fece. Con un fulmine tagliò quell’essere in due creando l’ uomo e la donna.                             Coloro che abitavano la terra adesso dovevano andare alla ricerca della parte perduta, riabbracciarla e in quella stretta recuperare l’ antica forza, la capacità di evitare il tradimento, la resistenza per sopportare lavori faticosi.                                                                               A questa ricerca Platone dà il nome di Amore.     
Ho sempre pensato che Platone avesse una marcia in più. Decisamente.                              Ma il più bel modo in cui mi è stato raccontato, che è come ho cercato di proporlo, appartiene a un'anziana suora di Ancona che gestisce lì la Caritas. Lei aggiunse che ricerca vuol dire anche attesa. Che la nostra metà ci sta aspettando come noi aspettiamo lei. E che possiamo anche affannarci, ma quell'armonia tende a tornare da sola quando meno ce lo aspettiamo. 
Voi che ne pensate? 

mercoledì 21 gennaio 2015

Le persone che stanno in mezzo

Nel mezzo.
Le persone camminano in mezzo. Camminano in mezzo sul marciapiede, stanno in mezzo sulla scala mobile, in fila alle poste, guidano in mezzo alla strada, proprio sulla linea bianca, camminano in mezzo ai piccoli corridoi che in un negozio separano le aree dei diversi prodotti, si posizionano esattamente in mezzo in un autobus, sul tram o mentre aspettano il treno. Stanno in mezzo.
È qualcosa di quasi innato, stare in mezzo è rassicurante, ti avvolge. Per questo a me non danno fastidio le persone che stanno in mezzo. E sicuramente anche io sono una di loro. Come quando al cinema c'è una sola persona e mi viene spontaneo sedermici vicino. Oppure quando in un parcheggio c'è una macchina sola. È come se mi sentissi meglio a sapere che non sono l'unica, che non sono sola. Pur amando a volte crogiolarmi nella mia misantropia, ho una innata tendenza a stare nel mezzo. Ma in giro vedo gestacci e imprecazioni per chi sta in mezzo, quante volte ho sentito, magari per strada, la classica espressione romana "e levate".
Forse sono strana, ma io nello stare in mezzo vedo un atto, e insieme un attimo, di umanità. Sembra banale, ma ultimamente è raro.

venerdì 16 gennaio 2015

La pillola e l'inverno...


Con l'arrivo del primo freddo, molte donne sono preoccupate dell'influenza di esso sui contraccettivi ormonali. Per fortuna il professor Vincenzo De Leo, Direttore del Centro per la Diagnosi e la Cura della Sterilità di Coppia del Policlinico Di Siena e membro della Società Italiana della Contraccezione (SIC), ha contribuito a sfatare alcuni tra i tanti falsi miti che popolano il web.
Ve li prpongo, ricordandovi che è sempre meglio porre qualunque tipo di domanda o dubbio rosa al proprio cinecologo e non a google!
Dunque eccone appunto alcuni:

> 1) “La pillola al freddo perde la sua efficacia contraccettiva”. Falso. “Entro i 25 gradi i farmaci di qualsiasi tipo si conservano benissimo” puntualizza il ginecologo della SIC. Che aggiunge: “Il problema può essere, al contrario, un caldo eccessivo che ci costringe a conservare alcuni tipi di medicinali addirittura in frigo”.

> 2) “La pillola provoca la cistite d’inverno”. Falso. “La cistite è comunque più frequente d’inverno” ammonisce il professor De Leo “perché si indossano pantaloni molto attillati che sfregano sulla parte alta del pube e sull’uretra- e questo altera il pH della flora vaginale aumentando il rischio di infezioni ascendenti dalla vagina alla vescica-e perché le donne bevono meno per un minor desiderio legato alle basse temperature.

> 3) “La #pillola assunta d’#inverno fa venire i #crampi alle gambe”. Falso. “I crampi sono principalmente dovuti alla mancanza o alla riduzione di potassio e magnesio e non vi è alcuna correlazione negativa con i contraccettivi ormonali” mette in evidenza lo specialista.

In generale quindi la cosa migliore, a prescindere dal freddo, è trovare e prendere la pillola adatta per noi. Oramai ce ne sono tantissime e troveremo sicuramente quella perfetta!

Buon weekend a tutte!



mercoledì 7 gennaio 2015

Quale migliore auspicio?

L'Epifania non mi ha mai fatto impazzire. Sarà perché da bambina la befana mi inquietava un po', o forse semplicemente perché è sempre l'ultimo giorno di festa, di vacanza, l'ultimo giorno prima che ricominci la solita, monotona routine. 
Nonostante ciò, ieri, nella calza (ecco l'aspetto positivo della Befana ed ecco l'aspetto positivo di vivere ancora con mia madre) oltre ai dolcetti, ho ricevuto un calendario di quelli giornalieri. Ogni giorno va strappato via e ad ogni giorno è dedicata una citazione. 
E proprio appena sotto la scritta "6 Gennaio" ho trovato questa frase: "A volte ciò che sta per arrivare è molto meglio di quello che abbiamo sperato di avere".
Quale migliore auspicio? Quale migliore affermazione per l inizio di un nuovo anno, per l'inizio di qualunque cosa! 
Le cose più belle arrivano sempre all'improvviso, quando meno ce lo aspettiamo.
Alle persone come me, nostalgiche per natura, fa davvero bene trovare per caso frasi come queste che sono come una ventata di aria fresca sulla faccia.
Vorrei poter riuscire anche io a rimuginare un po' meno su cose passate e smettere di lasciare socchiuse delle porte, per riuscire a chiuderle definitivamente e conservarle, chiuse, come ricordi. 
Così aprirò con serenità la porta di quest'anno che sta iniziando proprio adesso! 

Auguro anche a voi un buon inizio di anno e tanta aria fresca nei polmoni.
E anche un buon "RIinizio" di lavoro, di studio e di routine in generale.

venerdì 2 gennaio 2015

Fine di un anno... Quando la "banalità" diventa scoperta

Fine di un anno. Momento di bilanci. 
Ma avrò tempo di rendervi partecipi di questi ultimi. 
Intanto vi comunico che ho scoperto un cosa fondamentale, dopo appunto un anno in cui ho perso ogni tipo di fiducia verso il genere maschile, e pure l'ultimo dell'anno, a dirla tutta, questa insoddisfazione non mi ha abbandonato. 
Dunque, proprio mentre rimuginavo su quanto fossi stata a volte cretina e ingenua nei miei comportamenti nei confronti dei ragazzi, avvolta nell'atmosfera magica di un paesino innevato in Abruzzo con tutti i miei amici, ho capito che gli uomini sanno davvero essere spregevoli, ma questo solo finché non troviamo quello giusto per noi.
Sembra banale? 
Per me non lo è affatto.
Ho sempre dato possibilità e spago ai peggiori esseri, a volte manco degni di mettermi una ciabatta al piede (ma in realtà è proprio questo che mi manca: un po' di consapevolezza di me), e andava a finire pure che mi affezionassi e che la situazione si ribaltasse.
Dunque che io pensi questo non è per me affatto banale e anzi sono felicissima di aver finalmente capito che devo smetterla di dire sempre sì, soprattutto agli uomini, e aspettare se e quando sbuchi quello giusto da dietro l'angolo. 
Intanto sto bene con me stessa, e questo è davvero l'importante!

Voi che ne pensate? E, soprattutto, come ė stato il vostro capodanno?