E' piovuto tanto in questi giorni e quando piove la mia testa diventa pesante, si riempie non tanto di congetture, quanto di ricordi.
Forse è perché le goccioline che si posano ovunque sono come tutti i momenti che conservo, è acqua densa di vissuto.
La pioggia purifica e pulisce, e si adagia su tutto e su tutti, non fa distinzioni.
Come i miei ricordi su di me. Senza preavviso, senza ostacoli, riemergono a volte violenti, a volte piacevoli.
E quando arrivano la mia mente si tinge di colori diversi, di un azzurro come quello delle finestre di Santorini, di un marrone rossiccio come quello di un campo da tennis, di un grigio quasi buio come quando sta per diluviare, di un verde acceso e omogeneo come quello dell'erba di un prato appena tagliata, di un bianco accecante come quello delle lenzuola pulite stese al sole, di un marrone scuro quasi nero come quello del caffè delle sette di mattina.
La pioggia non fa distinzioni e mi fa avere il coraggio di cambiare colore, di ricordare.
Perché, si sa, ci vuole più coraggio per ricordare che per dimenticare.
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